27 maggio 2015

#ilmiodesignquotidiano | Moka express

Moka Express | Alfonso Bialetti | Bialetti | 1933

Nata un po’ per gioco, è il 1933 quando Alfonso Bialetti ha l’idea di costruire una caffettiera guardando fare il bucato in casa dalla moglie.L’apparecchio, dal design Art Decò in lega d’alluminio e bakelite, rivoluziona il modo di preparare il caffè a casa. Il funzionamento si ispira proprio al meccanismo della “lisciveuse” per lavare i panni: una grossa pentola munita di un tubo cavo con la parte superiore forata; l’acqua, messa nel recipiente insieme alla biancheria ed al sapone, bollendo sale per il tubo e ridiscendee sul bucato sfruttando bene la lisciva, il detersivo di allora. Un oggetto utile, che negli anni Cinquanta si identifica con il celebre “Omino con i baffi”, nato con la matita di Paul Campani, caricatura ironica di Renato, il figlio panciuto di Alfonso Bialetti.Negli anni la moka Bialetti è stata rinnovata continuamente: colorata, bianca o nera, in versione glossy, più bombata oppure più piccola formato pocket, in ceramica oppure personalizzata in omaggio a eventi o personaggi. E inoltre: la moka Melody, che rende più dolce il risveglio grazie alla piacevole suoneria, le versioni che combinano caffè e cappuccino, quelle speciali elettriche. -F.Gugliotta-

26 maggio 2015

#ilmiodesignquotidiano | Chester

Chester | Renzo Frau | Poltrona Frau | 1912


Il gusto per la perfezione si riconosce nella lavorazione capitonnée e nella serie di chiodini che rifiniscono la pelle. Il crine vegetale dell’imbottitura di schienale e braccioli è modellato a mano. Il molleggio è ottenuto con molle biconiche legate manualmente e appoggiate su cinghie di juta.

25 maggio 2015

#ilmiodesignquotidiano | Steelwood Chair


Steelwood Chaire | Ronan e Erwan Bouroullec | Magis | 2008


Sedia con braccioli.Materiali: sedile e gambe in massello di faggio naturale o verniciato o in massello di noce americano. Schienale in lamiera di acciaio verniciato poliestere o galvanizzato.

24 maggio 2015

#ilmiodesignquotidiano | Sampei



Sampei | Davide Groppi ed Enzo Calabrese | Luminaire | 2011


Lampada da terra con dimmer Riflettore orientabile Inclinazione stelo 0° / 10° Basta un soffio e Sampei disegna un’immagine virtuale e inafferrabile. Alla fine, Sampei è una canna da pesca. Semplice e performante al tempo stesso. Il corpo illuminante, minuscolo e orientabile, crea una poetica sproporzione. Sampei è disponibile anche nella versione outdoor. Compasso d'Oro ADI 2014

Sampei è l’idea di un segno nello spazio, l’idea di mettere la luce per terra o sul tavolo. Un filo d’erba che oscilla e si flette quasi sotto il peso dello sguardo.

23 maggio 2015

#ilmiodesignquotidiano | Moscardino


Moscardino | Giulio Iacchetti e Matteo Ragni | Pandora Design | 2000


Posata multiusoPensata per riunire in sé le funzioni della forchetta e del cucchiaio, questa posata usa e getta sintetizza in un unico artefatto due degli attrezzi indispensabili per portare il cibo alla bocca. I rebbi della forchetta diventano impugnatura del cucchiaio, che a sua volta si fa impugnatura della forchetta, in un rapporto di perfetta reversibilità. L’invenzione progettuale è funzionale ai mutamenti in atto nella pratica della nutrizione (mangiare in fretta, in piedi ed in maniera informale). Di ridotte dimensioni, adatta anche ai bambini, questa posata è realizzata in Mater-bi, una bioplastica ricavata dall’amido di mais completamente biodegradabile.-XIX Compasso d’Oro (2001)World Best Design Exchange SeoulBest design product (2003)In the design collection of Moma, New York

22 maggio 2015

#ilmiodesignquotidiano | Falkland


Falkland | Bruno Munari | Danese Milano | 1964


Diffusore in maglia elastica tubolare bianca, struttura in alluminio naturale.

La forma della lampada ‘Falkland’ nasce dalla tensione di un tubo di filanca e dal peso di alcuni anelli metallici: è una forma spontanea, generata unicamente dalla tensione delle forze interne che la compongono.

Sette anelli di metallo di diametri diversi, un tubo di filanca bianco, una sola lampadina e un riflettore in alluminio che riprende la forma delle curve del tessuto.

Questa lampada corrisponde più delle altre ai requisiti che Munari indica come indispensabili per una corretta progettazione: semplicità, efficienza, minimo ingombro di stoccaggio e massima resa formale.

Nasce dalla commistione di oggetti lontanissimi tra loro, come le nasse da pesca, le calze da donna e le lampade di carta orientali.

Alta più di un metro e sessanta, si compatta nella confezione in pochi centimetri di spazio, la luce filtra dal tubo, utilizzando la texture del tessuto per creare un caratteristico effetto di luminosità morbida e diffusa.

21 maggio 2015

#ilmiodesignquotidiano | Proust



Proust | Alessandro Mendini | Cappellini | 1978


Poltrona con struttura in legno intagliato e dipinto a mano, rivestimento fisso in tessuto multicolor che riprende il decoro della struttura. Questa poltrona è la riedizione di uno dei pezzi storici del design contemporaneo italiano.

15 maggio 2015

Città spontanea ai tempi di recessione economica

Negli ultimi anni, abbiamo assistito alla rinascita della retorica della "città spontanea"; in tempi di recessione economica, si fa sempre più spesso appello all'informale come soluzione contro i mali della città neoliberista.

Protagonista della città informale è la cosiddetta infill architecture, una forma di produzione edile, in cui la residenza è ridotta a una struttura flessibile, personalizzata dai suoi abitanti.

Questa concezione dell'abitare risponde alla rapida crescita delle città, ma è anche promossa quale strumento per incoraggiare la partecipazione degli abitanti alla costruzione del proprio ambiente: in antitesi all'architettura iperprogettata, il modello infill viene sempre più riconosciuto come un mezzo per dare spazio alla creatività del singolo abitante.

In realtà, la linea ideologica che divide questo sistema dalla condizione di molte baraccopoli, nelle quali il fai da te è una scelta obbligata piuttosto che un modello costruttivo originale, è ambigua e sottile.

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11 maggio 2015

case in legno, vuoi saperne di più?


Mercoledì 13 maggio 2015, presso UNA Hotel "Il Molino" a Benevento, Via dei Mulini, 48, ci sarà un incontro aperto a tutti, anche a semplici curiosi, in cui un esperto Wolf Haus esporrà i concetti fondamentali dell’edilizia prefabbricata in legno e ne illustrerà i tanti vantaggi.

Ecologica, economica, antisismica salubre, sicura, la casa del futuro esiste già!

È necessario effettuare la preadesione al link sottostante:
http://www.wolfhaus.it/ita/case-prefabbricate/convegni/infoday/benevento.html

La partecipazione è gratuita.



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