Duomo di Benevento - lighting design di [archiattack] |
Nella necessaria operazione di adeguamento dell'illuminazione grande attenzione è stata posta nel controllo del posizionamento dei copri illuminanti cercando di integrarli il più possibile nell'architettura. Quando non è stato possibile integrare del tutto gli apparecchi, per celarli il più possibile alla vista si è ragionato sui coni ottici e sui punti di osservazione.
Grazie alla accurata progettazione delle luci, si è stabilito un alto livello di comfort visivo con consumi che raggiungono un massimo di 9Wh/mq per le cerimonie solenni, per poi scendere addirittura ai 3Wh/mq per l'illuminazione ordinaria. Il controllo dei consumi preserva anche gli obiettivi normativi ed estetico/percettivi nel tempo, perché dinanzi a consumi troppo elevati la tentazione di spegnere qualche lampada è forte, con la conseguenza di perdere di vista il contesto globale in cui percezione degli spazi, esigenze di sicurezza e di orientamento sono parte di un disegno che deve rimanere organico.
Nel panorama del grande numero di prodotti, aziende e tecnologie disponibili sul mercato gli apparecchi da utilizzare sono stati scelti ottimizzando al meglio il rapporto tra funzione, prestazione e costo, muovendosi all'interno di un budget di spesa che andava rispettato rigorosamente.
Il risultato finale ha emozionato, la luce è riuscita ad infondere alla materia eleganza e solennità e allo stesso tempo a favorire il raggiungimento di una grande serenità interiore, mantenendo viva e riconoscibile la fisionomia e la destinazione primaria della chiesa come luogo di celebrazione sacramentale.
Ma soprattutto architettura e luce sono magistralmente diventate l'una il sostegno dell'altra.
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