5 agosto 2014

UTOPIA URBIS / la città come utopia per eccellenza


Dal 18 al 24 luglio 2014 presso la Corte Catalana di Palazzo Pinto si è svolta una interessante serie di eventi, talk e incontri sul tema dell'utopia.

Una occasione per riflettere sull'utopia costruita della città con un approfondimento particolare sul tema dello spazio vuoto urbano


L'eveto nasce nell'ambito di una rete europea di eventi culturali dedicati al tema dell’Utopia partitendo dalle teorie di Tommaso Moro sull’isola di Utopia – dal greco ‘luogo felice e/o inesistente’- e quelle di Michel Foucault sulla nave come eterotopia – ‘spazio altro eppur connesso alla realtà’.


Queste teorie sono state poi declinate sulla struttura della città di Salerno, considerando la Corte Catalana di Palazzo Pinto come luogo d’elezione da cui sviluppare nuove riflessioni sull’essenza della città.

Attraverso l’installazione di una grande lanterna, lo spazio vuoto della Corte Catalana viene amplificato nel suo significato e messo in relazione con tutti gli altri spazi vuoti della città, quella rete fatta di strade, giardini, corti, piazze, su cui si fonda l’idea più autentica della vita urbana.


La lanterna, progettata a partire dalle geometrie della Corte Catalana, sottolinea l’esperienza urbana di un vuoto che si disvela attraverso un percorso. La lanterna illumina lo spazio e accoglie le persone, nascondendole per un attimo alla vita cittadina e consegnandole a un mondo parallelo fatto di silenzio e astrazione. Questo passaggio delicato, graduale, mediato da una struttura leggera fatta da pareti di velo, è il simbolo fisico dell’esperienza dell’utopia della città: invita a guardare in alto verso il cielo disegnato dai confini della corte, segnalando così un vuoto fatto di relazioni e desideri da cui la città è nata, vive e si rinnova ogni giorno.

Utopia Urbis è nata dalla collaborazione di quattro giovani studi di architettura salernitani: Amor Vacui Studio, Laboratorio di Progettazione Ferrara, Ghelostudio Architettura, Project 2.0.



Iniziative del genere ci ricordano che c'è sempre più bisogno di architettura.


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